In futuro gli insetti saranno la principale fonte di proteine per galline, maiali e pesci.
Grilli e insetti offrono una fonte proteica per il nutrimento di pesci e polli di allevamento.
Hai un allevamento?
Nonostante le normative europee che codificano per l’uso degli insetti in ambito zootecnico siano ancora vaghe e poco definite, possediamo tutte le certificazioni per poter dare i nostri insetti da pasto alle galline ovaiole. Questi forniranno uno sprint proteico e di omega 3 che si rifletterà direttamente sulla qualità delle uova e, cosa per nulla scontata, dato che le galline sono animali insettivori, fornirgli il loro alimento naturale sarà un netto contributo al benessere dell’animale stesso. Benessere animale che è una prerogativa della nostra azienda, nonostante non sia ancora chiaro se l’insetto provi o meno dolore, noi adottiamo metodi di soppressione il meno aggressivi possibili, in accordo con le attuali linee guida sul welfare animale.
Alcune domande a Italian Cricket Farm.
Come faremo a nutrire il pianeta nel 2050?
Quando stiamo parlando di “nutrire il Pianeta” ci riferiamo al tema centrale di Expo Milano 2015, facciamo riferimento quindi a una delle sfide più importanti e critiche del nostro tempo, tenendo presente la limitatezza delle risorse naturali: l’obiettivo sarà di riuscire a produrre una quantità di generi alimentari sufficiente a sfamare gli oltre 9 miliardi di persone che popoleranno la Terra nel 2050. Per soddisfare l’obiettivo, sarà necessario nutrire un numero sempre maggiore di animali da allevamento.
Un bel problema, considerando per esempio che attualmente i polli e i pesci allevati vengono alimentati sfruttando in maniera rilevante le risorse del mare (ben un quarto dei pesci pescati ogni anno viene usato per produrre mangimi) e della terra (un terzo dei terreni agricoli annualmente viene destinato a colture per la nutrizione animale). Risorse che, potrebbero essere destinate a un uso alimentare umano. Per trovare una soluzione a queste criticità, abbiamo immaginato un sistema che, con grilli e insetti, possa produrre un mangime più sostenibile per il Pianeta ed eventualmente produrre anche proteine e nutrienti utili al genere umano.
Interessati ai problemi relativi alla sostenibilità della filiera alimentare, i fondatori della Italian Cricket farm, hanno cominciato a dialogare e a confrontare le loro idee attorno a una specifica questione: come ridurre il pesante impatto ambientale della produzione di mangimi per gli animali da allevamento? Grazie alla fusione delle differenti visioni e competenze, è arrivata una risposta che vede protagonisti i grilli e gli insetti: si cominciò quindi l’allevamento anche per la produzione per la filiera alimentare.
Come immaginate il vostro sviluppo in futuro?
In primo luogo, stiamo aspettando l’arrivo della normativa atta a regolamentare la presenza degli insetti all’interno dei mangimi per gli animali da allevamento. Normativa che in Italia e in Europa manca (dovrebbe essere definita entro l’autunno), ma che è fondamentale per avviare questo tipo di percorso produttivo.
Se tutto dovesse andare secondo i piani, abbiamo stimato che il nostro primo impianto potrebbe entrare in attività dopo circa due anni dall’ottenimento dei finanziamenti necessari allo sviluppo. Tale impianto avrà una capacità produttiva di 3 tonnellate al giorno: in un anno sarà quindi in grado di fornire 1050 tonnellate di farina proteica (oltre a 2200 tonnellate di fertilizzante agricolo naturale) e consentirà di ‘riciclare’ circa 3500 tonnellate di rifiuti organici provenienti dall’industria agroalimentare. 1050 tonnellate di farina/anno per impianto sono una quantità significativa, ma ancora modesta per questo mercato, che è enorme. In Europa, considerando solo le necessità dell’acquacoltura e degli allevamenti avicoli, stimiamo una domanda potenziale annua pari a 2 milioni e 600 mila tonnellate.
L’idea è quella di realizzare in tutta Europa impianti compatti, modulari, prefabbricati, facili da installare nelle immediate vicinanze (meno di 20 km) delle principali aziende agroalimentari, per ridurre i costi e l’impatto ambientale del trasporto del materiale di scarto necessario all’allevamento delle larve. Abbiamo pensato, infine, anche a biofabbriche di ridotte dimensioni (adatte a produrre solo qualche centinaio di kg di farina di larve) per catturare l’attenzione dei piccoli agricoltori, che potrebbero valorizzare così i loro scarti e inserirsi nella nostra rete di vendita.
Come funziona questo sistema?
Da tempo stavo approfondendo il tema delle proteine alternative, documentandoci sugli insetti come cibo sostenibile non solo per l’alimentazione umana, ma anche per quella animale. Su questa base, abbiamo immaginato una biofarm per la produzione di grilli, successivamente raccolti, essiccati e trasformati in una farina proteica per l’alimentazione animale e non solo.
Tutto il processo sfruttando al minimo le risorse naturali Nella fase ideativa abbiamo pensato anche a un target di possibili clienti. I produttori di mangimi per acquacoltura e per avicoltura ci sono sembrati i più indicati. Abbiamo effettuato questa scelta perché la dieta naturale di polli e pesci, a differenza di quella di altri animali allevati, è costituita anche da grilli e insetti. Volevamo raggiungere un risultato, non volendo però stravolgere le abitudini alimentari delle specie.